Un bellissimo articolo di Rumiz su Repubblica del 15 novembre racconta, con il suo solito stile appassionato, la storia meravigliosa ed oggi molto importante, del Consorzio di gestione degli acquedotti che prelevano dalle sorgenti dell’alto Biellese l’acqua necessaria ai 5000 abitanti delle vallate. 

 

La storia di un legame con il territorio e di un sapere che si tramanda e che forse farà da argine al tentativo gravissimo di forzare le norme europee ed italiane esistenti per svendere alle multinazionali il bene pubblico per eccellenza dopo l’aria.  Ancora una volta la montagna può essere il luogo dove può nascere la resistenza all’occupazione, questa volta non militare ma economica e non è certo cosa da prendere alla leggera. 

 

Siamo in un momento storico dove gli attacchi alla gestione delle risorse naturali sembrano concentrarsi; l’approvazione, che purtroppo sta avvenendo mentre scrivo, del decreto legge 135/2009 che impone in qualche modo la privatizzazione dell’acqua è un qualcosa che dovrebbe farci sobbalzare . Come ricorda Rumiz la rivolta  in passato avveniva e come nelle campagne o in montagna quando il padrone di turno si appropriava di una sorgente, è una storia importante del nostro Paese che forse bisogna risvegliare. 

 

Se la legge passa, come sembra ormai inevitabile, allora tutto il mondo dell’escursionismo dagli operatori ai semplici “passeggianti” della domenica dovranno ribellarsi e aderire a qualsiasi campagna il Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua vorrà lanciare ( www.acquabenecomune.org ).

 

Perché non lanciare una bella campagna per occupare simbolicamente le sorgenti ? Organizziamo centinaia di escursioni in tutta Italia con l’unico scopo di giungere presso una sorgente e installare un cartello con su scritto “ QUEST’ACQUA E’ DONO DELLA NATURA – NON SI TOCCA ”. 

 

Non sono una cima nell’elaborare slogan o campagne pubblicitarie e quindi la parola d’ordine possiamo cambiarla, ma il senso della battaglia credo sia chiaro. Sempre Rumiz ricordando la scomparsa di Mario Rigoni Stern in un bell’articolo apparso su Repubblica del 18 giugno 2008 disse – Aveva capito tutto: la montagna è l’ultimo baluardo, l’ultimo serbatoio di risorse in un mondo dilapidato. Sapeva che va difesa ad ogni costo, e lui lo faceva: s’era buttato nella sfida con passione civile, ad ottant’anni, intervenendo sulla stampa nazionale contro al strategia dell’abbandono. “ Il mondo che stiamo vivendo è fatto per consumare – ripeteva- ma consumando consumiamo anche la natura e quindi l’uomo”. Un giorno s’è augurato di “ vivere abbastanza per vedere il mondo rinsavire, con la fine degli sprechi, delle cose inutili, del chiasso, delle luci artificiali che nascondono le stelle”.   

 

Dobbiamo ripartire da queste meravigliose parole di Mario Rigoni Stern per fare in modo che veramente l’ultimo baluardo che custodisce soprattutto le nostri sorgenti di vita venga preservata. Da oggi partirò a promuovere questa grande manifestazione approfittando di tutti i mezzi di comunicazione che il mondo di internet ci offre, raggiungiamo tutte le sorgenti dei principali fiumi e riempiamo le nostre ampolle perchè diventi simbolo della difesa del principale bene comune.

Tutti diciamo che questo Paese ha perso la memoria e la voglia di ribellarsi ma credo che la difesa dell’acqua può risvegliare le coscienze come accadde con il referendum contro il nucleare.  Si proprio la proposta di un referendum o la battaglia per far discutere la proposta di legge di iniziativa popolare, che aveva raccolto ben 500.000 firme, dovrebbe essere gli obiettivi di questa grande manifestazione escursionistica .

 

Chi volesse aderire a questa iniziativa o dare suggerimenti può farlo scrivendo una mail a paolo.piacentini@gmail.com.  Coraggio proviamoci, inondiamo con la fatica dei nostri passi i sentieri che salgono a proteggere la purezza delle nostre sorgenti, illuminiamo con una nuova utopia i colori della prossima primavera.

 

Paolo Piacentini