I tipi di terreno delle Escursioni
Non saranno analizzati i suoli di alta montagna sia per la mia scarsa
esperienza sia perché non sono normalmente utilizzati durante le nostre
escursioni che dovrebbero limitarsi alla quota di 2300 metri.
I tipi principali di fondo che che potremo trovare sono:
Questi tipi di fondo saranno analizzati anche in funzione della loro
pendenza.
Il fondo prevalentemente in terra, se compatto ed abbastanza asciutto, offre
una buona presa agli scarponcini, per cui non dovrebbero essere necessarie
attrezzature o accorgimenti particolari.
Lo scarponcino dovrà avere buone caratteristiche di ammortizzazione dei
colpi, ma sono necessarie scolpiture particolari.
Se invece la terra è sciolta occorre fare attenzione soprattutto nelle
pendenze a saggiare la tenuta del fondo, per evitare cadute o distorsioni:
comunque le eventuali conseguenze non dovrebbero essere gravi.
Lo scarponcino più adatto dovrebbe avere il collo piuttosto alto per impedire
che la terra penetri all'interno; garantirci una buona sensibilità sulla
pianta ed essere elastico per accomodare gli eventuali piegamenti del piede,
necessari per compensare la disomogeneità del fondo.
Sono consigliati i bastoncini da escursionismo, specie nella discesa, facendo
attenzione a che non si impuntino nel terreno creando ulteriore impaccio per
mantenere l'equilibrio.
Se il fondo è in terra fangosa, il camminare diventa faticoso e dobbiamo
tentare nei limiti del possibile di appoggiare nelle zone più compatte o
sopra i ciuffi d'erba che in genere rendono l'appoggio più solido.
Sul fondo fangoso lo scarponcino deve avere la tomaia ben scolpita, se
possibile a tenuta d'acqua e con buona sensibilità sulla pianta; è bene che
il collo dello scarponcino sia piuttosto alto per evitare che entri il fango
all'interno.
Se il percorso è composto da roccette compatte, lo scarponcino dovrà
essere robusto, ma allo stesso tempo con buone caratteristiche di
ammortizzazione.
Nel caso di roccette sciolte la salita e la discesa possono essere
difficoltose perché i piccoli sassi tendono a scivolare verso il basso.
Sono consigliati vivamente i bastoncini da escursionismo perché evitano alle
ginocchia torsioni innaturali e sovraffaticamento.
Gli scarponcini adatti per le roccette sciolte dovranno essere robusti ed
avere il fondo abbastanza rigido per ammortizzare le disomogeneità del
terreno, ma non al punto di perdere la sensibilità sui punti di appoggio.
Per il fondo con rocce più grandi stabili, lo scarponcino dovrà avere il
fondo con una buona presa per non scivolare sui punti in pendenza più lisci
ed essere in grado di ammortizzare i colpi provocati dagli urti accidentali
con le rocce, specie con la punta dello scarpone.
I bastoncini da escursionismo sono utili per utilizzare ulteriori punti
d'appoggio sulle rocce in pendenza.
Per le rocce sciolte lo scarponcino dovrà avere le stesse caratteristiche di
quelli adatti al fondo con rocce stabili con particolare riguardo alla capacità
di ammortizzare gli urti con le rocce e presa del fondo. Inoltre dovrà avere
essere elastico per accomodare gli eventuali piegamenti del piede, necessari
per compensare la disomogeneità del fondo.
I bastoncini da escursionismo, nel caso di rocce sciolte, sono ancora più
utili.
Il terreno erboso, se asciutto e l'erba non troppo alta, è il fondo
soffice è il più piacevole per camminare in pianura. Se invece il terreno
erboso è in pendenza e l'erba bagnata, sono utili i bastoncini e necessario
il fondo dello scarpone ben scolpito.
Se invece l'erba è alta, fate attenzione agli insetti ed altri animali
nascosti: gli scarponcini con il collo alto offrono una discreta difesa, ma
soprattutto nei periodi caldi sarebbe opportuno scegliere percorsi
alternativi.
Nei lunghi percorsi sull'asfalto la pianta del piede soffre dei continui colpi sulla superficie dura. Quindi lo scarponcino dovrà avere ottime caratteristiche di ammortizzazione dei colpi sul fondo. Allo stesso tempo dovrà essere elastico per accomodare gli eventuali piegamenti del piede, necessari per compensare la eccessiva compattezza del fondo.
Per gli altri tipi di fondo compatti valgono le stesse considerazioni fatte
per l'asfalto.
Gli altri tipi di fondo sciolti possono essere affrontati con una attrezzatura
adatta alla terra sciolta oppure alle roccette sciolte in funzione della
compattezza.
Per altri tipi di fondo fangosi può essere adatta l'attrezzatura per la
terra fangosa, facendo attenzione al tipo di fondo. Nel caso di argille o
sabbie, distinguibili dalla colorazione grigia oppure bianca su terreni
vulcanici, occorre fare particolare attenzione alla compattezza: nel caso
siano presenti vene d'acqua o polle, saggiare la tenuta con un piede, prima di
appoggiarlo completamente.
Nel caso il piede affondi, è meglio cercare un passaggio alternativo più
stabile: sui terreni argillosi lo scarponcino rimane quasi incollato, estrarre
il piede diventa difficoltoso e può esserci il pericolo di cadere o
addirittura non poter uscire dalla pozza.
Oltretutto, se lo scarponcino si imbratta con l'argilla, pulirlo non è
facile.
Solo se esistono ciuffi d'erba solidi abbastanza vicini da consentire i
successivi appoggi, possiamo tentare di camminare su queste superfici, ma
facendo sempre attenzione alla tenuta del fondo.
Per altri informazioni sugli scarponcini leggere
questo articolo nella parte iniziale.Abbigliamento per l'Escursionismo
Questa pagina è rivolta a quelli che partecipano per la prima volta ad una escursione, oppure si sono trovati in difficoltà.
Vale sempre la regola di chiamare l'accompagnatore responsabile qualche giorno prima per chiedere utili consigli su tutto.
E' fondamentale valutare quale abbigliamento è più adatto in funzioni delle condizioni meteorologiche, della stagione e del tipo di escursione.
Iniziamo con le scarpe. Ogni escursionista dovrebbe avere varie paia di scarponcini (detti pedule).
Leggeri per l'estate ed i percorsi facili su terreni erbosi.
Più pesanti, con il fondo ben scolpito (meglio se a prova d'acqua) per le stagioni più fredde ed i terreni rocciosi.
Un tipo intermedio per le escursioni nelle stagioni intermedie. E' bene sempre che il fondo sia scolpito e siano a prova d'acqua. Possono essere più leggeri del tipo precedente.
Come scegliere gli scarponcini: non è facile la prima volta! Provate sempre varie paia, non vi fate condizionare dall'aspetto estetico, ma valutate attentamente come calzano quando camminate e piegate il piede.
Lo scarponcino deve essere aderente, ma non costringere il piede.
Se troppo stretto o corto vi provocherà dolori al piede, specialmente sulle dita in discesa o se inavvertitamente colpite una pietra.
Se invece è troppo largo o duro internamente, rischiate di provocarvi delle vesciche nelle zone di attrito.
Il migliore scarponcino è quello che vi avvolge completamente il piede con una sensazione piacevole, senza ostacolarvi in nessun movimento.
Fatevi consigliare dal negoziante, se valutate che abbia esperienza, oppure fatevi aiutare da un amico. Considerate che con gli scarponcini che state per acquistare dovrete camminare molto e qualche volta anche in condizioni difficili.
Le calze: molti trascurano questo indumento che invece è importante, specie se si è costretti ad attraversare qualche pozza d'acqua e l'escursione è impegnativa.
Scegliete sempre calzettoni da escursionismo facendo attenzione che non siano di cotone. Il cotone sembra più fresco all'inizio della giornata, ma si indurisce con l'umidità e con l'acqua e se bagnato crea una spiacevole sensazione di freddo ai piedi.
Come per gli scarponcini, è bene avere varie paia di calze per tutte le stagioni e portate sempre un paio di calze di ricambio con voi: pesano ed ingombrano poco, ma saranno utili in caso vi bagnate i piedi oppure per cambiarvi a fine giornata.
I pantaloni: anche qui devono essere diversi ed adatti alle varie stagioni. Il pantalone più caldo
sarà utile di inverno, specie durante le Osservazioni Notturne quando si sta fermi.
Un pantalone intermedio per le giornate con temperatura mite ed un pantalone estivo per quelle più calde.
I pantaloni da escursionismo devono essere comodi, leggeri quanto possibile, robusti e se possibile con qualche tasca aggiuntiva.
Per chi soffre particolarmente il caldo, d'estate può indossare anche pantaloncini corti, oppure pantaloni accorciabili. Nel primo caso fare attenzione alle giornate con rischio di pioggia.
E' bene che i colori dei pantaloni, come per il resto dell'abbigliamento, non siano troppo vivaci.
Gli indumenti intimi devono essere sempre comodi: in qualche caso sono utili le magliette in Capilene che lasciano la pelle asciutta, ma hanno il difetto di essere elettrostatiche e di emanare un cattivo odore se avete sudato.
In ogni caso portate sempre con voi una maglietta di ricambio.
Nelle stagioni intermedie o fredde, sopra la maglietta potete portare una camicia, oppure un'altra maglia di lana, oppure un pile.
La giacca a vento è fondamentale: è bene che sia di buona qualità per robustezza, leggerezza e protezione contro l'acqua.
Le giacche a vento antipioggia e traspiranti sono ottime, perché garantiscono il massimo del comfort anche nelle situazioni più difficili.
Nelle escursioni più impegnative portate con voi anche una mantella che vi consente di mettere al riparo anche lo zaino, altrimenti tutto quello che avete messo all'interno rischia di inzupparsi.
Un'alternativa alla mantella, per quelli che si sentono troppo impacciati con questo indumento sono: una buona giacca a vento antipioggia (vedi sopra), copripantaloni impermeabili ed un coprizaino.
Potete trovare tutte queste attrezzature in un negozio specializzato per l'escursionismo o anche in un grande rivenditore di materiale.
Il cappello è utile in tutte le stagioni: uno leggero per ripararvi dal Sole nei tratti scoperti d'estate ed uno più pesante meglio se impermeabile per l'inverno.
Infine gli occhiali da sole: è bene riparare gli occhi in previsione di una giornata all'aria aperta, specie se soleggiata.
Valutate l'intero abbigliamento, oltre che alle condizioni metereologiche, anche in base al tipo di escursione:
facile in parchi attrezzati;
su terreni fangosi o scivolosi;
su fondo con pietre instabili;
su salite impegnative o in montagna;
Caso 1: attrezzatura leggera
Caso 2: attenzione al fondo degli scarponcini e calzettoni di ricambio, ricordate che per l'equilibrio è fondamentale avere le mani libere
Caso 3: scarponcini con suola rigida
Caso 4: attrezzatura comoda e leggera, valutate i probabili cambiamenti del tempo e della temperatura
Il rispetto di queste semplici regole facilita l'organizzazione dell'Escursione. Ricordate che gli Accompagnatori Escursionistici svolgono questa attività volontariamente. Le Escursioni devono essere un momento piacevole per sentirci parte dell'ambiente naturale.
Altre regole da seguire durante e prima dell'escursione:
Sono Elisa Malvoni,
studentessa di
Mi occupo di zaini da trekking da 50 lt, in particolare di quel che attiene gli spallacci ed i vani (divisori e tasche).
Il mio compito è trovare nuove soluzioni per migliorare questi aspetti e avrei bisogno che Voi, amanti del trekking, possiate darmi qualche spunto.
Vi chiedo cortesemente di rispondere ad alcuni quesiti:
- con cosa riempite, di solito, lo zaino da 50 lt? con quale ordine disponete gli oggetti al suo interno?
- siete soddisfatti dei vani e delle tasche del Vostro zaino? se no, cosa vorreste cambiare/aggiungere/togliere?
- trovate comodi gli spallacci degli attuali zaini? se no, quali sono i problemi che riscontrate?
- gli spallacci fanno sudare la pelle o causano arrossamenti? Vi ritenete soddisfatti dei tessuti che sono usati?
Se avete altre informazioni da aggiungere, non esitate a scriverle!
Vi ringrazio sentitamente per la Vostra attenzione.
In attesa di Vostro riscontro, porgo cordiali saluti.
Elisa
Ecco i primi risultati dei suggerimenti inviati.
Se potete date una conferma o meno alle intuizioni di Elisa sulle modifiche da fare agli zaini da trekking.
Sarà utile per tutti noi.
Antonio
----- Original Message -----
From:
Elisa Malvoni - malveli@alice.itTo:
antonio.cittiSent: Friday, December 02, 2005 1:35 PM
Subject: zaini da trekking
La ringrazio sentitamente per la collaborazione che ha subito dimostrato ai fini del mio progetto.
I suggerimenti che mi fornite voi appassionati ed esperti del trekking sono molto più sensati e interessanti di tutte le nozioni che possiamo imparare all'Università intorno all'ergonomia degli zaini.
Le descrivo brevemente le prime innovazioni che vorrei apportare, augurandomi che possiate girare anche questa e-mail alla FIE Lazio:
- spallacci:
a)
imbottiture ulteriori vanno a riempire le depressioni presso le clavicole perché con gli spallacci di oggi si scarica troppa pressione sulle povere clavicole, soprattutto se l'abbigliamento è leggero e l'escursionista è magro. Queste considerazioni potrebbero essere verificate con una tecnologia che consiste nell'applicazione di una pellicola piezoresistiva tra corpo e spallaccio che individua le zone più e meno "schiacciate" dallo spallaccio.b) possibilità di
regolare l'altezza a cui sono poste le cinghiette orizzontali tra i due spallacci, anche per rispettare la forma del seno. A questo proposto vorrei chiederle se può segnalarmi qualche sua collega donna che pratica trekking disponibile a darmi il suo parere in merito agli zaini. Le forme del corpo maschile e di quello femminile sono molto diverse, ma gran parte degli zaini da trekking è studiato esclusivamente sull'uomo! mentre io vorrei accontentare l'utenza maschile e quella femminile.- vani:
propongo
vani disposti su piani differenti, l'uno sopra all'altro, indipendenti ed eliminabili, da riempire dal lato anziché dall'alto o dal basso.In questo modo gli oggetti rimangono saldamente intrappolati nei vani ad essi preposti; non si rischia che l'attrezzatura più pesante cada verso il fondo, ma tutto rimane nel proprio vano; all'occorrenza, è più facile estrarre da un fianco ciò che si desidera, senza dover sfilare ogni volta l'equipaggiamento sovrastante.
Leggendo altre e-mails, ho riscontrato non tutti amano o odiano le tasche. I più consigliano i taschini sulla cintura ventrale
Sinceramente, che ne pensa? Avrebbe altro da suggerirmi?
Avrei altri due quesiti da porle:
1 - esistono delle
patologie associate al trekking, soprattutto a livello della schiena, del collo e della cassa toracica?2 - mi saprebbe indicare il titolo di qualche
libro/manuale che parli di trekking e affini?Prossimamente, sarei ben felice di mandarle i risultati del mio studio ed i disegni del progetto.
Cordiali saluti e sinceri ringraziamenti!
Elisa
Questa
nuova sezione nasce sulla base di alcuni articoli già
pubblicati
sul WEB. Le informazioni contenute sono rivolte in genere a chi partecipa per
la prima volta alle escursioni di Sentiero Verde, oppure vuole desidera essere
informato sulle Tecniche dell'Escursionismo.
Alcuni elementi degli articoli sono originali e basati sulla mia personale
esperienza.
Se volete avere altre informazioni sugli argomenti trattati, oppure fare
commenti, potete inviare una